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Visualizzazione dei post da 2015

Rileggendo Pascoli: "Rosa di macchia"

Rosa di macchia Rosa di macchia, che dall'irta rama ridi non vista a quella montanina, che stornellando passa e che ti chiama rosa canina; se sottil mano i fiori tuoi non coglie, non ti dolere della tua fortuna: le invidïate rose centofoglie colgano a una a una: al freddo sibilar del vento che l'arse foglie a una a una stacca, irto il rosaio dondolerà lento senza una bacca; ma tu di bacche brillerai nel lutto del grigio inverno; al rifiorir dell'anno i fiori nuovi a qualche vizzo frutto sorrideranno: e te, col tempo, stupirà cresciuta quella che all'alba svolta già leggiera col suo stornello, e risalirà muta, forse, una sera. Giovanni Pascoli - Myricae (1891)  Alberi e fiori - Rosa di macchia Fonte:  wikisource

Sulla facciata di San Petronio a Bologna

Paolo di Bonaiuto   «Paulo de Venetiis magister lapidum marmoreorum» San Floriano , 1394, pietra d’Istria, facciata Basilica di San Petronio, Bologna

La Conversione di Saulo

"Ora, mentre nel suo cammino si trovava già vicino a Damasco, all'improvviso rifulse intorno a lui una luce dal cielo. Caduto a terra udì una voce che gli diceva: Saulo, Saulo perchè mi perseguiti? Io sono, disse, colui che tu perseguiti. Ma alzati, entra in città e ti sarà detto cosa devi fare. Gli uomini che viaggiavano con lui si fermarono attoniti: udivano la voce ma non vedevano nessuno. Saulo si alzò da terra, e sebbene i suoi occhi fossero aperti, non vedeva niente; sicchè dovettero prenderlo per mano e lo condussero a Damasco, ove, per tre giorni rimase senza magiare né bere". (Atti 9,3-8) Caravaggio, Conversione di Saulo , 1600-1601, collezione Odescalchi, Roma